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ARMENIA.  Di Alfredo Felletti

  
Suscian è una giovane ragazza armena di Yerevan e da qualche anno accompagna i turisti,  ancora pochi in verità ,  a scoprire la terra che un tempo si chiamava la "Grande Armenia" e che copriva gran parte del territorio dell'Anatolia (oggi in Turchia) punto di passaggio privilegiato per le grandi civiltà di oriente ed occidente. Da Yerevan la capitale, l' itinerario tra il mistico ed il religioso si snoda attraverso le bellissime Chiese ed i Monasteri circondati dalle montagne e da verdi vallate. Suscian dice che il turismo è in aumento anche se ancora non si parla di grandi numeri, ma l' interesse per la storia della "Grande Armenia", cresce di anno in anno.  L' Armenia di oggi molto più modestamente con i suoi 29800 Km quadrati (meno del Belgio) è un piccolo territorio che guarda all' Europa con interesse, ma confinante con dei giganti quali l' Iran, la Turchia, l' Azerbaigian e Georgia ex sovietica.  Repubblica indipendente dal 1991 dopo essersi staccata dall' ex Unione Sovietica e dopo aver subito dominazioni di ogni genere nel corso dei millenni, di cui la più feroce quella Ottomana.  La sua storia è costellata di violenze a cominciare da quello che viene considerato uno dei più grandi Genocidi dell' Umanità ed ignorato per anni dalle varie Potenze Occidentali, dando vita così alla Diaspora Armena e obbligando milioni di persone ad emigrare in tutto il mondo.  Nel 1915 il Partito Nazionalista dei Giovani Turchi causò la morte di circa un milione e mezzo di armeni, le continue richieste di indipendenza dall' Impero Ottomano da parte dei rivoluzionari furono duramente e brutalmente soffocate nel sangue. 

 

Il 24 Aprile in Armenia è la giornata dedicata alla memoria e ogni anno vi è la commemorazione dei caduti, a Yerevan posto su una delle colline poco distanti dalla città si trova il monumento dedicato al Genocidio di cui oggi è il simbolo, un' enorme struttura a  punta  svettante verso l'alto quasi a voler toccare il cielo e circondata da colonne che custodiscono la fiamma a perenne ricordo, qui gli abitanti della città e gli armeni provenienti da altri paesi del mondo vengono in pellegrinaggio e a deporre fiori sulle tombe dei loro cari.  Da Yerevan si può anche vedere se la giornata è abbastanza tersa un' altro simbolo di questo paese il Monte Ararat, che pur non trovandosi più in territorio armeno ha condizionato e inevitabilmente condiziona la vita di questo popolo ed è all'origine della sua storia, discendendo gli armeni si dice direttamente da Noè, la cui Arca si è fermata sulle pendici del monte.

 

La religione da sempre occupa un ruolo importante, l'Armenia infatti è stata la prima Nazione a riconoscere nel Cristianesimo nel 301 D.C. la propria identità nazionale, e oggi dopo gli anni bui dell' imperialismo sovietico si assiste ad un rifiorire della Chiesa Armena.  Questo nuovo senso religioso, questa aggregazione attorno alla rinata Chiesa si può notare ovunque, a chi intraprenderà un percorso che da Yerevan lo porterà alla scoperta del territorio e dei Monasteri nascosti tra le vallate, fino a giungere ad Echmiadzin, la capitale della religiosità, e paragonabile al nostro Vaticano,  per i pellegrini e i fedele che giungono da ogni parte.

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